Arch. Jacopo di Cristofaro, progettista e direttore dei lavori.

L’intervento è estremamente stimolante per il valore intrinseco dell’edificio, per la vicinanza al Castello Carlo V e per il contesto in cui sorge. Consapevole della responsabilità di intervenire su un immobile simbolo di un’epoca e di una comunità, ho ritenuto di progettare in maniera rispettosa ma allo stesso tempo innovativa per poter restituire ai futuri fruitori il medesimo charme coniugandolo ad un layout interno tipico dell’abitare contemporaneo.

Grande attenzione è stata riservata al restauro delle facciate nel massimo rispetto delle originarie finiture. L’indagine dei fenomeni di degrado è stata condotta con la predisposizione di schede atte a studiare e catalogare in maniera puntuale tutte le parti interessate dagli interventi di restauro conservativo. L’indagine ed il restauro, in accordo e con la supervisione della Soprintendenza, hanno interessato anche i 16 lampioni in ferro battuto rappresentanti una figura zoomorfa, un Grifone, e la relativa lanterna che pende dalla bocca del leggendario animale, fungenti da corpi illuminanti ai lati degli otto portoni principali dell’edificio.

La sfida principale è stata quella di dover trasformare un edificio storico nato per ospitare uffici, in una collezione di trentadue appartamenti dal calore e dal confort contemporaneo. Come un diamante incastonato nella sua montatura, così il piano di copertura dell’edificio è stato trasformato in un ricercato roof-garden con piscina, ad uso privato dei residenti, dove trascorrere momenti piacevoli godendo del favorevole clima della città e gustando la suggestiva vista del castello Carlo V e del famosissimo barocco leccese.

Palazzo delle Poste continuerà, così, ad essere protagonista della scena architettonica di piazza Libertini e dell’intera città, conservando il suo elegante fascino originario.